Luogo: Seoul Art Cinema
Informazioni: 02. 741. 9782 / www.cinematheque.seoul.kr
Indirizzo: 3, Jeongdong-gil, Jung-gu, 2 piano KyongHyang Arthill
Date delle proiezioni:
16 febbraio 2025, ore 16:00, Seoul Art Cinema
1 marzo 2025, ore 19:10, Seoul Art Cinema
Regia: Michelangelo Antonioni
Produzione: Nepi Film, Sifitedip
Durata: 125′
Lingua: Italiano
Paesi: Italia
Anno: 1961
Interpreti: Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau, Monica Vitti, Bernhard Wicki, Rosy Mazzacurati, Maria Pia Luzi, Guido Ajmone Marsan, Vincenzo Corbella
Sceneggiatura: Michelangelo Antonioni, Ennio Flaiano, Tonino Guerra
Fotografia: Gianni Di Venanzo
Montaggio: Eraldo Da Roma
Musica: Giorgio Gaslini
Suono: Claudio Maielli
Restauro: Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale
Laboratorio: CSC Digital Lab.
Distribuzione internazionale : Compass Film
Sinossi
La crescente incomunicabilità e il repentino grigiore nel rapporto hanno fatto comprendere allo scrittore di successo Giovanni Pontano e a sua moglie Lidia come il loro amore sia ormai morto, dopo pochi anni di matrimonio. Marito e moglie si recano a trovare Tommaso, un amico morente ricoverato in una clinica. La visita genera reazioni opposte in Giovanni e Lidia. La sera, i due partecipano ad un party nella fastosa villa di un industriale. Quest’ultimo propone un lavoro molto redditizio a Giovanni, che prende tempo. Spinto dalla noia, raggiunge la figlia del padrone di casa, Valentina, e inizia a corteggiarla. Specularmene, anche Lidia si lascia andare a un gioco seduttivo con un ospite. A incupire ulteriormente l’atmosfera arriva la notizia della morte di Tommaso. L’alba sorprende Giovanni e Lidia nel parco della villa.
Commento del regista
Nel corso delle varie fasi di lavoro su questo soggetto, io non ho fatto altro che sfrondarlo di tutto quello che prima c’era; tutti gli altri personaggi sono quasi spariti, sono solo rimasti, proprio nudi come li avete visti, i due personaggi principali. Anche tutti i fatti che prima arricchivano il soggetto, che erano molto più precisi, li ho eliminati proprio per lasciare che la storia avesse il suo corso intero e che addirittura raggiungesse, se era possibile, “una suspence” interna, senza più un legame con l’esterno se non attraverso gli atti dei personaggi, che corrispondevano poi ai loro stessi pensieri, alle loro angosce.
Fonti testo e immagini: Biennale Cinema (labiennale.org)