12a edizione “Venezia a Seoul” – Proiezione del Film “Amor” di Virginia Eleuteri Serpieri
Luogo: Seoul Art Cinema
Informazioni: 02. 741. 9782 / www.cinematheque.seoul.kr
Indirizzo: 3, Jeongdong-gil, Jung-gu, 2 piano KyongHyang Arthill
Date delle proiezioni:
21 Febbraio 2024, alle ore 17.00, Seoul Art Cinema
24 Febbraio 2024, alle ore 19.00, Seoul Art Cinema
Regia: Virginia Eleuteri Serpieri
Produzione: Stefilm International (Edoardo Fracchia, Elena Filippini, Stefano Tealdi), Era Film (Rasa Miškinytė) con Rai Cinema
Durata: 101′
Lingua: italinao
Paesi: Italia, Lituania
Anno: 2023
Interpreti: Odetta Tunyla, Laura Riccioli (voce)
Sceneggiatura: Virginia Eleuteri Serpieri
Fotografia: Simone Rivoire
Montaggio: Beppe Leonetti, Virginia Eleuteri Serpieri
Scenografia: Marta Iacubino
Costumi: Lisa Eleuteri Serpieri
Musica: Martynas Bialobżeskis
Suono: Vito Martinelli
Effetti visivi: Gianluca Abbate, Virginia Eleuteri Serpieri
Sinossi
“Quando vedo Roma vedo mia madre. È così da quando lei è morta”. Una sera d’estate di venticinque anni fa: la città è deserta, è in corso la finale del campionato del mondo di calcio. Una donna, Teresa, raggiunge il Tevere e si lascia andare alla sua corrente. Gli abissi la inghiottono e la figlia Virginia, nel buio della notte, attraversa Roma: vuole trovarla e salvarla. Virginia deve attraversare le profondità delle acque, della storia, dei miti, delle sciagure e dei bagliori vitali di una Roma senza tempo. Così può vedere di nuovo sua madre che emerge dall’oscurità del Tevere per volare verso AMOR, “il pianeta della cura” circondato dall’acqua e dove le vie, le piazze, le fontane ricordano quelle di Roma e gli animali sono liberi di circolare.
Commento del regista
Guardiamo le immagini ma anche loro ci ri-guardano. Questo ci permette di stabilire un dialogo con loro. È questa consapevolezza che mi spinge a fare film. Cercare di rimettere insieme i pezzi e dare un senso alle nostre gioie e ai nostri dolori più intimi. In AMOR è giunto il momento di oltrepassare la barriera, esplorare i miei “abissi” e quelli di Roma, bucare la sua epidermide fatta di tanti strati, entrare nel suo ventre, sprofondare nelle sue acque per poi emergere finalmente libera da ogni dolore. Perché nel mio viaggio ho sognato una città che assomiglia a Roma ma non è Roma e dove tutti si prendono cura l’uno dell’altro, incondizionatamente.
Fonti testo e immagini: Biennale Cinema (labiennale.org)