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10a edizione “Venezia a Seoul” – Proiezione del film “Atlantide” di Yuri Ancarani

10a edizione “Venezia a Seoul” – Proiezione del film “Atlantide” di Yuri Ancarani

 

Luogo: Cinematheque Seoul Art Cinema

Informazioni: 02. 741. 9782 / www.cinematheque.seoul.kr

Indirizzo: 3, Jeongdong-gil, Jung-gu, 2 piano KyongHyang Arthill

 

Data delle proiezioni:

9 Aprile 2022 alle 19:00, Seoul Art Cinema

13 Aprile 2022 alle 20:00, Seoul Art Cinema

 

Regia: Yuri Ancarani
Produzione: Dugong Films (Marco Alessi, Marta Tagliavia) con Rai Cinema, Luxbox, Unbranded Pictures, Alebrije Producciones, Mirfilm
Durata: 104’
Lingua: Italiano
Paesi: Italia, Francia, USA, Qatar
Anno: 2021
Interpreti: Daniele Barison, Bianka Berényi, Maila Dabalà, Alberto Tedesco, Jacopo Torcellan
Fotografia: Yuri Ancarani
Montaggio: Yuri Ancarani

 

Sinossi

Daniele è un giovane di Sant’Erasmo, un’isola della laguna di Venezia. Vive di espedienti, ed è emarginato anche dal gruppo dei suoi coetanei, i quali condividono un’intensa vita di svago, che si esprime nella religione del barchino: un culto incentrato sulla elaborazione di motori sempre più potenti, che trasformano i piccoli motoscafi lagunari in pericolosi bolidi da competizione. Anche Daniele sogna un barchino da record, che lo porti in testa alla classifica. Ma tutto ciò che fa per realizzare il suo sogno e guadagnarsi il rispetto degli altri finisce per rivoltarglisi contro, tragicamente. Il degrado che intacca le relazioni, l’ambiente e le pratiche di una generazione alla deriva viene osservato attraverso gli occhi del paesaggio senza tempo di Venezia. Il punto di non ritorno è una balorda, residuale storia di iniziazione maschile, violenta e predestinata al fallimento, che esplode trascinando la città fantasma in un trip di naufragio psichedelico.

 

Commento del Regista

Atlantide è un film nato senza sceneggiatura. I dialoghi sono rubati dalla vita reale, e la storia si è sviluppata in divenire durante un’osservazione di circa quattro anni, seguendo la vita dei ragazzi. Questo metodo di lavoro mi ha dato la possibilità di superare il limite di progettazione tradizionale nel cinema: prima la scrittura e poi la realizzazione. Così il film ha potuto registrare in maniera reattiva questo momento di grande cambiamento di Venezia e della laguna, da un punto di vista difficile da percepire, attento allo sguardo degli adolescenti. Il desiderio di vivere così da vicino le loro vite, dentro i loro barchini, ha reso possibile tutto il resto: il film si è lentamente costruito da solo.

 

Fonte immagini e testi:

Biennale Cinema |Atlantide (labiennale.org)

  • Organizzato da: Istituto italiano di Cultura
  • In collaborazione con: Seoul Art Cinema