10a edizione “Venezia a Seoul” – Proiezione del film “Il deserto rosso” di Michelangelo Antonioni
Luogo: Cinematheque Seoul Art Cinema
Informazioni: 02. 741. 9782 / www.cinematheque.seoul.kr
Indirizzo: 3, Jeongdong-gil, Jung-gu, 2 piano KyongHyang Arthill
Data delle proiezioni:
9 Aprile 2022 alle 15:10, Seoul Art Cinema
15 Aprile 2022 alle 19:40, Seoul Art Cinema
Italia (1964) / 120’
lingua Italiano
cast Monica Vitti, Richard Harris, Carlo Chionetti, Xenia Valderi, Rita Renoir, Lili Rheims, Valerio Bartoleschi, Emanuela Pala Carbon
sceneggiatura Tonino Guerra, Michelangelo Antonioni
fotografia Carlo Di Palma
montaggio Eraldo Da Roma
scenografia Piero Poletto
costumi Gitt Magrini
musica Giovanni Fusco, Vittorio Gelmetti
suono Claudio Maielli, Renato Cadueri
restauro a cura di CSC-Cineteca Nazionale Istituto Luce – Cinecittà
in collaborazione con RTI-Mediaset
laboratorio Fotocinema, Laboratorio CSC-Cineteca Nazionale
Sinossi
Un incidente d’auto provoca in Giuliana uno choc che, aggravato dall’ambiente particolare in cui la professione del marito, ingegnere elettronico, la costringe a vivere, si tramuta in uno stato di nevrosi depressiva. Corrado, un amico del marito, si sente attratto verso la donna e tenta di aiutarla a uscire dalla sua solitudine piena di incubi, intrecciando con lei una fuggevole e amara relazione. L’esperienza non fa che aggravare lo stato depressivo della donna, che si vede inconsapevolmente ingannata anche dal suo figlioletto, il quale finge d’essere colpito da una grave malattia. Fallito il tentativo di porre fine violentemente alla propria esistenza senza scopo, Giuliana continuerà la sua vita in precario equilibrio tra rassegnazione e pazzia.
Commento del Regista
Ho cercato di sfruttare ogni minima risorsa narrativa del colore in modo che entrasse in armonia con lo spirito di ogni scena, di ogni sequenza. La concordanza tra certi nuovi modi di utilizzare il colore nel cinema moderno – penso per esempio a Resnais, a Bergman – non è casuale. È un’esigenza che abbiamo sentito contemporaneamente perché è legata all’espressione della realtà del nostro tempo […]. Non ho mai pensato: “Adesso metto un blu accanto a un marrone”. Ho voluto che l’erba attorno al casotto sul canale fosse colorata per accentuare quel senso di desolazione, di morte. Bisognava rendere una certa verità del paesaggio.
Fonte immagini e testi:
Biennale Cinema |Il deserto rosso (labiennale.org)