Progetto dedicato alla Commedia dell’Arte con il Maestro Enrico Bonavera.
Workshop ‘Introduzione alla Commedia dell’Arte’
Data e ora: 1-3 settembre (3 giorni)
Luogo: Seoul Institute of the Arts – Ansan Campus
Spettacolo ‘Arlecchino’s Secrets’
Data e ora: 8 settembre ore 18:00
Luogo: Namsan Drama Center
Prenotazioni: clicca qui
I SEGRETI DI ARLECCHINO
UN VIAGGIO NELLA COMMEDIA DELL’ARTE
Di e con ENRICO BONAVERA
Assistente alla regia CHRISTIAN ZECCA
Maschere di AMLETO E DONATO SARTORI
Il costume di Arlecchino è stato creato dalla Sartoria ALESSANDRO
Lo spettacolo si propone come un ‘viaggio’ ideale nel mondo della Commedia dell’Arte.
La Commedia dell’Arte è stata il primo esempio di teatro professionistico in Europa; nata in Italia alla fine del XV secolo, si è poi diffusa in tutto il mondo con grande successo.
Fino dal suo inizio essa si presentava come un genere di spettacolo capace di incontrare e di divertire ogni tipo di pubblico, grazie all’agilità del suo apparato scenico (un palco con quinte e fondali dipinti) e al virtuosismo dei suoi attori.
Questi ultimi erano chiamati a recitare ‘a canovaccio’, vale a dire improvvisando battute e dialoghi all’interno di una struttura drammaturgica priva di testo scritto.
Oltre alla capacità di recitare ‘”All’Improvviso”. (Commedia Improvvisa o Italiana fu il primo nome della Commedia dell’Arte), gli attori si distinguevano anche per la loro abilità come cantanti, mimi, acrobati, danzatori e per l’utilizzo di maschere nella interpretazione di alcuni personaggi – vecchi padroni e servitori.
Il cast delle commedie, durante tre secoli, sono rimasti sempre gli stessi: due Vecchi, quattro Innamorati giovani, tre Servitori. Questi personaggi che prendono il nome di ‘Tipi Fissi’, hanno creato quella che si può definire in qualche modo una forma ‘tradizionale’.
Ma insieme alle caratteristiche sopra indicate uno dei motivi del grande successo della Commedia dell’Arte è stato certamente l’avvento sulla scena delle ATTRICI. Mai prima di allora, nel teatro occidentale, erastato consentito alle donne di svolgere l’attività di spettacolo pubblico.
E furono proprio le grandi interpreti dei ruoli femminili – le Innamorate – a creare un nutrito seguito di ammiratori e di fans sia nel pubblico normale che nell’ambito degli intellettuali dell ‘epoca barocca (XVI/XVII secolo).
Con la fine del XVIII secolo, la Rivoluzione francese e un progressivo cambiamento della società e delle mode, la Commedia dell’Arte scomparve per poi venire recuperata e riproposta nel XX secolo in Russia, in Francia ed in Italia, grazie all’interesse di registi (Majerhold, Vachtangov, Copeau, Dullin, Strehler, De Bosio) che andavano alla ricerca di un teatro popolare e meno letterario.
In particolare l’allestimento da parte di Giorgio Strehler di “Arlecchino Servitore di Due Padroni” al Piccolo Teatro di Milano, nell’immediato dopoguerra (1947) riscuotendo l’entusiasmo del grande pubblico in tutto il mondo, ha dato impulso negli ultimi decenni a innumerevoli altre creazioni da parte di teatri pubblici e di giovani compagnie teatrali in Italia e all’estero.
Ne “I SEGRETI DI ARLECCHINO” Enrico Bonavera, terzo Arlecchino al Piccolo Teatro di Milano, dopo i ‘grandi’ Marcello Moretti e Ferruccio Soleri, e studioso ormai da più di quarant’anni dell’uso della maschera nella recitazione, conduce il pubblico alla scoperta del segreto del successo dei personaggi mascherati della Commedia.
Partendo dalla analisi di un antico monologo tradizionale egli illustra la relazione tra gesto e significato nel comportamento quotidiano in quel livello espressivo che risponde al termine di ‘Realismo Stilizzato’, e coinvolge il pubblico in brevi e divertenti improvvisazioni.
Nella seconda parte vengono presentati, attraverso sketches, alcuni tra i personaggi più noti: Il Vecchio mercante veneziano Pantalone dei Bisognosi; il cuoco bergamasco Brighella; il Capitano Fanfarone Napoletano Spiezzaferro.
Dopo un breve entract Bonavera indossa il tradizionale costume di Arlecchino e interpreta alcune brevi scene tratte dallo spettacolo “Arlecchino Servitore di Due Padroni” e una scena finale tratta dal repertorio dell’Arlecchino Domenico Biancolelli, “Arlecchino vuole uccidersi per amore”.
Lo spettacolo prevede anche un incontro tra il personaggio di Arlecchino e i personaggi tipici del Bonsang Talchum, la forma di teatro tradizionale coreano in maschera, interpretati dagli artisti del Seoul Institute of the Arts.
Durata dello spettacolo 1h 30’ circa.