Cineforum Didattico – Proiezione del film ‘La mafia uccide solo d’estate’
Data e ora: Giovedì, 05 aprile 2018 alle 17:00
Luogo: Istituto Italiano di Cultura Seoul (98, Hannam-daero, Yongsan-gu, Seoul, Republic of Korea)
Lingua: Italiana
Sottotitoli: Inglese
* Sarà richiesta una carta d’identità all’entrata dell’Istituto Italiano di Cultura. Si prega di portare il passaporto o un documento che riconosce la propria identità
Italia | 2013 | 90’ | Colore
Regia: Pierfrancesco Diliberto aka Pif
Cast: Pierfrancesco Diliberto aka Pif, Cristiana Capotondi, Claudio Gioè, Ninni Bruschetta, Teresa Mannino, Alessandro Agnello, Maurizio Bologna, Alex Bisconti, Ginevra Antona
Sceneggiatura: Michele Astori, Pierfrancesco Diliberto aka Pif, Marco Martani
Produttore: Mario Gianani, Lorenzo Mieli
Fotografia: Roberto Forza
Montaggio: Cristiano Travaglioli
Sceneggiaturaa: Michele Astori, Pierfrancesco Diliberto aka Pif, Marco Martani
Costumi: Luciano Ricceri
Musica: Santi Pulvirenti
Sinossi:
Il film narra l’educazione sentimentale e civile di un bambino, Arturo, che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino, mafioso di rango, è stato eletto sindaco.
E’ una storia d’amore che racconta i tentativi di Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari che vede come una principessa.
Attraverso questa tenera ma divertente storia d’amore, il pubblico verrà coinvolto emotivamente negli eventi più tragici della nostra storia recente. Arturo infatti è un ragazzo come tanti altri dell’Italia degli anni ’70 ma, a differenza dei suoi coetanei del nord, è costretto a fare i conti con le infiltrazioni e le azioni criminose della mafia nella sua città. La consapevolezza di Arturo cresce anno dopo anno, ma nessuno lo ascolta. Palermo ha altro a cui pensare.
L’ostinazione del nostro protagonista a interessarsi di mafia come un fenomeno reale fa separare Arturo e Flora che si ricongiungeranno solo dopo le stragi del 1992 che apriranno definitivamente gli occhi alla ragazza.
NOTE DI REGIA
«Un giorno mi sono fermato e mi sono guardato indietro. E lì, è nata la domanda: ma come è possibile che a Palermo la mafia entrasse così prepotentemente nella vita delle persone e che in pochi dicessero qualcosa?»