9a Edizione “Venezia a Seoul”, Proiezione del film “I Predatori ” di Pietro Castellitto
Luogo: Seoul Art Cinema (13, Donhwamun-ro, Jongno-gu, Seoul)
Informazioni: 02. 741. 9782 / www.cinematheque.seoul.kr
Data delle proiezioni:
4 Febbraio 2021 alle 19:00, Seoul Art Cinema
7 Febbraio 2021 alle 13:30, Seoul Art Cinema
– trailer
109’ / Italia / colore
Regia: Pietro Castellitto
Produzione: Fandango (Domenico Procacci, Laura Paolucci), Rai Cinema
Interpreti: Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Pietro Castellitto, Giorgio Montanini, Dario Cassini, Anita Caprioli, Marzia Ubaldi, Giulia Petrini, Liliana Fiorelli, Claudio Camilli, Orsetta De Rossi, Rosalina Neri, Renato Marchetti, Maria Castellitto, Nando Paone, Antonio Gerardi, Vinicio Marchioni
Sceneggiatura: Pietro Castellitto
Fotografia: Carlo Rinaldi
Montaggio: Gianluca Scarpa
Scenografia: Luca Merlini
Costumi: Isabella Rizza
Musica: Niccolò Contessa
Suono: Alessandro Palmerini, Alessandro Zanon, Matteo Bendinelli
Effetti visivi: I Love Cut
Sinossi
È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Nuclei opposti che condividono la stessa giungla: Roma. Un banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un ragazzo di venticinque anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti predatori.
Commento del Regista
Questo è un film corale, ma i personaggi non lo sanno. Ognuno di loro è solo, perso in quel tratto di vita in cui nessuno sembra capirti e vorresti che tutto andasse dall’altra parte. Invertire il corso per vivere la propria speranza: è questa la loro battaglia. D’altronde, essere felici è un mestiere difficile. A volte, un mestiere da “predatori”. In Federico ho catalizzato un sentimento di alienazione, un carico di frustrazione enorme, che nasce dalla differenza che c’è tra quello che sei e quello che gli altri pensano tu sia. Un carico inquietante che può portare a gesti estremi. A me, fortunatamente, ha fatto scrivere un film. Questo.
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